guida alla scoperta del territorio

Anghiari, Arezzo, Toscana

Insediamento di origine romana e poi fortilizio strategico nelle lotte tra longobardi e bizantini nel VII secolo, Anghiari appare nei documenti nell’XI secolo, quando era un castello in mano ai signori di Galbino. Agli inizi del secolo successivo venne donato ai monaci camaldolesi, che realizzarono un’abbazia intorno alla quale si sviluppò il borgo. Nella seconda metà del XII secolo Anghiari entrò nell’orbita di Arezzo, che contribuì alla nuova cerchia muraria realizzata tra il 1181 e il 1234. 

Il Castello di Sorci è stato abitato da due grandi e potenti famiglie tra il 1200 e il 1530: I TARLATI di Pietramala (1234-1388), I BALDACCIO (1388-1441) e I PICHI (1443-1650).
Perché si chiama Castello dei Sorci? Secondo le tradizioni del luogo, sulle colline aretine esistevano due castelli: quello dei Sorci e quello dei Gatti. Due residenze di famiglie rivali, che intorno all’anno 1000 si contendevano il dominio della zona. Nello scontro tra le due fazioni ebbero la meglio i Sorci: per questo motivo il loro castello è quello che è resistito nel tempo. Per una volta, sovvertendo le leggi della natura, i Gatti hanno dovuto soccombere!


Ai piedi del versante occidentale della collina di Anghiari, lungo la strada provinciale 43 della Libbia in direzione Arezzo, si trova la Pieve di Santa Maria alla Sovara. I primi atti che ne documentano l'esistenza risalgono al Mille, ma si crede che la Pieve abbia origini ancora più antiche (VIII-IX sec.) e che la costruzione fosse impostata su pianta a croce latina con presbiterio ed una sola navata terminante in tre absidi: caratteristica riferita al sacro principio della Trinità, che lascerebbe supporre una sua probabile missione tra le popolazioni longobarde al fine di affiancare la religione cattolica all'arianesimo. All'interno, la decorazione e il gusto della Pieve sono invece chiaramente rinascimentali, con arcate ripartite da archi a tutto sesto sostenuti da capitelli compositi e basi attiche.

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